Come promesso, ecco due paroline anche sulle altre proiezioni a cui ho assistito durante il Tribeca Film Festival della scorsa settimana…
Who Dares Wins: Zaha Hadid è un documentario in cui Zaha Hadid racconta in prima persona i suoi progetti e, cosa ancora più interessante, i problemi che ha dovuto affrontare per arrivare ad essere oggi una delle archistar più conosciute al mondo. Il suo nome è spesso associato a ricchezza, progetti strampalati per i più scettici e tanta fortuna – dovuta secondo molti alla sua famiglia di origine irachena – ma Zaha_Archistar è solo la punta di un iceberg che sotto nasconde anni di tanti sacrifici e duro lavoro.
Dopo aver aperto il suo studio di architettura nel 1980, Zaha Hadid ha trascorso 10 anni senza riuscire a costruire nulla. Nulla in 10 lunghissimi anni: una situazione che credo avrebbe portato molti architetti a scegliere un diverso progetto di vita. Per non parlare dei numerosi concorsi a cui ha partecipato, che ha vinto – anche ripetutamente – ma che non sono arrivati a compimento con la realizzazione dei suoi progetti: immaginate di passare le notti in bianco a progettare, di vincere e di non vedere realizzato ciò per cui siete stati premiati. Altro che vittoria, io credo che sarebbe una sconfitta ancora più difficile da digerire…
Invece di mollare, questa donna non si è lasciata abbattere, ha combattuto e ha conquistato il suo posto nel mondo e nonostante non me la senta di dire che dopo aver conosciuto meglio la sua storia la consideri al pari di una “maestra di vita”, se non altro quando leggerò di lei su una rivista o ascolterò una sua intervista penserò che effettivamente sì, probabilmente il successo e la stima sono quello che ora si merita.
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